È nell’aria Doha. Se ne parla da tempo fra viaggiatori e addetti ai lavori. Si parla della città e della sua compagnia aerea, così velocemente entrata a far parte della scenario business e turistico.
Doha è la mia meta di tre giorni, è la curiosità che mi spinge a partire per conoscere. Un volo di circa 6 ore mi separa dall’arrivo; 28/30 gradi è la temperatura di metà marzo, tanti sono gli appuntamenti organizzati per visitare diversi hotel e cogliere, con varie esperienze, l’anima di questa città. Il mio lavoro è così, pochi giorni concentrati per raccogliere il massimo delle emozioni.
Mi sorprende la quantità di cantieri aperti per costruire nuovi grattacieli. È prevista a breve l’apertura di 35 nuovi hotel e i lavori della metropolitana sono già partiti.
Il museo d’arte moderna è ancora in costruzione con le sembianze di una rosa del deserto. Fronteggia il pluri fotografato MIA, museo di arte islamica, situato sulla Corniche e simbolo di raffinata bellezza per la quantita di dettagli che lo caratterizzano. Il tramonto, con le luci di grande atmosfera, sapientemente studiate da architetti di fama mondiale, è garanzia di suggestioni uniche.
Così l’effetto anche del Souq Waqif, nella parte vecchia di Doha. Mai visto souq così ordinato; addirittura profumato! Un pezzo di storia e di artigianato popolato da qatarini in movimento che racchiude perfettamente la volontà del Qatar di conservare la storia e di unirla al moderno più rigoroso, alla ricerca del nuovo, alla mania del pulito e dell’ ordinato.
Si vive bene qui: reddito procapite alto (mediamente 120.000 euro/anno), alla nascita in regalo dall’Emiro un appezzamento di terreno, al matrimomio in regalo la casa, per l’istruzione spesso scuole in Inghilterra o negli Stati Uniti. Dopo la formazione all’estero, i qatarini tornano nel loro paese con l’apertura mentale giusta per gestire al meglio le loro ricchezze rappresentate dal petrolio, dal gas e dalla loro storia e cultura.
Perfetta meta per uno stop di un paio di giorni per poi dirigersi altrove, da evitare da giugno a settembre per l’elevata temperatura e umidità, Doha ti affascina, ti colpisce perché non è una città piena di insegne pubblicitarie, di insegne luminose di hotel, di caos ostentato e di mall enormi. Fai fatica anche a distinguere gli hotel; il nome è riportato su una sobria targhetta di lato all’ingresso. Eppure trovi loung bar, club, ristoranti raffinati, assapori l’eleganza de La Perla, isola artificiale con una marina che ospita decine di yacht all’ancora e hotel di gran prestigio, sempre più meta del jet set mondiale.
Trovi il souk e i suoi boutique hotel, espressione perfetta di ciò che è questa città al momento: un connubio raffinato fra moderno e antico, un rispetto delle tradizioni visto con occhi lungimiranti. Doha è all’inizio del suo lancio verso il turismo vacanziero; si è imposta come meta per affari, ma a breve raccoglierà la domanda di un mondo di gente che transiterà dal suo aeroporto e si regalerà piccoli soggiorni. Diventerà popolare ospitando i prossimi Campionti Mondiali di Calcio nel 2022.
All’inizio Doha appare come una città leggermente fredda, distante, come una cartolina da guardare; poi impari che qui i tesori sono sapientemente a disposizione di che sa cercarli ed apprezzarli e impari che la movida della città, gira molto intorno al fine settimana, giovedì e venerdì sera per il mondo islamico. Tutto si muove al ritmo degli eventi, sportivi, culturali, artistici. Doha è un gran fermento.
Puoi farti anche qualche ora di relax/mare nei resort, il Qatar è una penisola con lunghe spiagge.. ma non è questa la sua principale attrazione. Sarai coccolato dal personale degli hotel, avrai confort e giardini curati alle spalle, troverai molte attrezzature sportive e non mancheranno eccellenti esperienza in SPA da sogno. Lo Shark Village ne è forse l’espressione migliore, con il dedalo di viuzze e ambienti suggestive nella suo spazio benessere.
Mi è piaciuta Doha, diversa dalle altre perle del golfo arabico, unica!
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